Il segno tangibile delle origini e delle consuetudini contadine è tracciato nello spirito delle sagre e delle feste paesane, delle rievocazioni storiche, delle fiere, dei mestieri di antica tradizione. Molti gli itinerari turistici che la provincia offre e possono abbinare all’elemento naturalistico quello artistico e, perché no, quello eno-gastronomico.
La gastronomia locale è un punto di forza di queste terre. L’ utilizzo di prodotti contadini nella cucina mantovana, permette di creare piatti poveri ed altri più raffinati ricchi di insoliti abbinamenti, ereditati dalla vivacissima corte rinascimentale dei Gonzaga. “Cucina di principi e di popolo” è l’appellativo che caratterizza la gastronomia mantovana e che i più autorevoli esperti italiani e stranieri collocano ai primi posti tra quelle tradizionali e tipiche. Il melone, la zucca e le mostarde di frutta sono solo alcuni degli elementi di base di questa cucina, in cui si distinguono oltre ai tortelli di zucca e ai tortelli amari, i piatti a base di tartufo di molti paesi del Destra Secchia, la schiacciatina secca e la sbrisolona mantovana, per citare alcune delle specialità più legate alla tradizione.
In una terra attraversata da tanta acqua si trovano in abbondanza il pesce d’acqua dolce, di lago e di fiume, fra cui luccio, pescegatto, saltarei, ma anche rane, lumache e, per finire, il riso, l’elemento di congiunzione tra terra ed acqua.
l’ Operosità del territorio si traduce nella produzione di latte e carne, con tutti i loro derivati. L’animale principe è il maiale e da qui gli insaccati , uno su tutti, il Salame Mantovano e il re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, che convive con il suo antagonista di sempre, il Grana Padano.
Poi ci sono i vini, come il Lambrusco Mantovano D.O.C., che innaffia le nostre specialità gastronomiche esaltandole e i vini delle Colline Moreniche , i Garda dei Colli Mantovani D.O.C e i Garda D.O.C. dai caratteristici bouquet delicati e gradevoli.